Guerra navale

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Rex Romanorum 2
view post Posted on 26/2/2015, 15:55     +1   -1




Questo è il primo articolo sulla guerra navale che intendo scrivere.

Nell'epoca antica e medievale, oltre che nel primo secolo dell'era moderna, le guerre navali si conducevano con navi a remi in scontri che venivano decisi principalmente da speronamenti e abbordaggi ma l'invenzione delle armi da fuoco cambio le regole del gioco.

Il cambiamento non avvenne in tempi rapidi per tre motivi:

1 le prime armi da fuoco erano spesso pericolose anche per chi le usava;
2 le navi per poter usare una sufficiente quantità e qualità di armi da fuoco tali da poter essere decisive dovevano essere modificate;
3 era necessario che anche la mentalità e le tattiche venissero modificate.

Il primo paese che si spinse per primo sulla rotta giusta per la guerra navale di nuova concezione fu l'Inghilterra già Enrico VIII, quello delle sei mogli e dello scisma anglicano, all'inizio del suo regno fece costruire una nave da guerra di nuova concezione la Mary Rose, una delle prime navi da guerra ad avere dei cannoni installati sulle fiancate, in totale al momento del varo disponeva di 78 cannoni poi aumentati a 91.

Questa classe di navi segno una svolta, nell'ingegneria navale, fino ad allora i cannoni venivano montati solo sulla prua e sulla poppa delle navi, che potevano sparare solo di fronte e di retro ma non di fianco, e che per l'ovvia ragione di essere molto più lunghe che larghe potevano usare solo pochi cannoni per di più di piccole dimensioni. Nella nuova guerra navale le navi non cercavano mai di speronarsi e raramente cercavano l'abbordaggio ma si comportavano come se fossero delle batterie d'artiglieria galleggianti e mobili e cercavano di distruggere il nemico bombardandolo con il proprio fuoco d'artiglieria.

Anche le marine dei paesi mediterranei si orientarono verso un maggior uso delle artiglierie ma lo fecero dopo gli inglesi e più lentamente. Le prime navi ad essere progettate con queste caratteristiche furono le galeazze veneziane che costituivano una via di mezzo tra le galere a remi e i galeoni a vele esse disponevano ancora di rematori ma montavano già un numero considerevole di cannoni circa 36, inferiori a quelli della Mary Rose ma di molto superiori a quelli installati sulle galere.

La battaglia di Lepanto costituì il battesimo del fuoco per le galeazze che nonostante il loro numero ridotto, erano solo 6, risultarono decisive sia perché con il loro fuoco riuscirono a danneggiare molte galere ottomane sia perché le loro alte fiancate le rendevano molto difficili da abbordare per i turchi.

17 anni dopo Lepanto il re di spagna Filippo II varò la famosa Invincibile Armada essa era costituita da 22 galeoni e oltre 100 mercantili armati le navi di per se sarebbero state adatte a combattere la guerra navale moderna ma i comandanti spagnoli erano ancora legati alla vecchia tattica navale degli abbordaggi e commisero una serie di gravissimi errori.

Il primo errore fu quello di non standardizzare i loro cannoni essi imbarcarono cosi pezzi d'artiglieria di calibro molto diverso tra loro e il secondo errore fu quello di sbagliare l'imbarco dei proiettili cosi che spesso vennero stivate munizioni non adatte ai pezzi d'artiglieria di cui disponevano le navi inoltre vennero imbarcati molti soldati di fanteria che anche se si sarebbero dimostrati molto utili in caso d'abbordaggio erano inutili per le manovre navali e per il tiro delle artiglierie.

Arrivati nella manica il destino della armada era segnato gli inglesi dotati di più navi con più cannoni imbarcati e adeguatamente forniti di munizioni sconfissero ripetutamente gli spagnoli li costrinsero a fuggire navigando verso nord dove nella loro rotta di rientro incontrarono numerose tempeste che gli inflissero molti più danni di quanto non fecero gli inglesi.

Nei successivi due secoli le navi da guerra aumentarono di stazza, aumentarono il numero dei cannoni imbarcati e il calibro delle loro artiglierie fino alle rivoluzioni costituite dal introduzione dei motori a vapore e delle torrette d'artiglieria.
 
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Rex Romanorum 2
view post Posted on 2/3/2015, 19:13     +1   -1




Seconda puntata.

Nell'età dei velieri si affermò un nuovo tipo di schieramento quello di linea che consisteva nel schierare le navi in fila indiana con una fiancata rivolta verso la flotta nemica.

Pare che il primo a schierare cosi una flotta fu Vasco da Gama, durante il suo secondo viaggio in India nella battaglia di Calicut nel 1502, ma per oltre un secolo questo fu un caso isolato, la svolta decisiva avvenne nel 1639 quanto l'ammiraglio olandese Maarten Tromp uso questo schieramento durante la battaglia delle Dune nella quale gli spagnoli persero 43 navi su 70.

Tale tipo di schieramento apparentemente semplice comportava che le navi che ne facevano parte, per non sovrapporsi le una di fronte alle altre, avessero tutte più o meno la stessa velocità e una capacità di manovra simile per consentire di mantenere la linea anche in caso di cambi di rotta.

Ma come mai una formazione che richiedeva una preparazione cosi elaborata divenne usuale nelle marine da guerra di tutto l'occidente?

La risposta è che questo tipo di formazione consentiva di evitare le mischie confuse in cui degeneravano le battaglie precedenti e rendeva quasi inesistente i casi di fuoco amico inoltre permetteva a tutte le navi tranne due di essere coperte a prua e a poppa dove lo scarso numero di pezzi d'artiglieria rendeva le navi poco protette e la possibilità che i colpi di cannone sparati dai vascelli avversari passassero la nave lungo tutta la sua lunghezza massimizzando i danni.

Era quindi uno schieramento che era più improntato a ridurre i danni subiti che non a massimizzare quelli arrecati. La cosa ebbe l'inconveniente di rendere le battaglie navali scarsamente decisive per gran parte del XVIII secolo gli scontri navali comportarono puntualmente il computo di navi più o meno danneggiate da tutte e due le parti ma senza che ci fosse un esito netto.

Questa tattica venne codificata in due testi le "Fighting Instrution" in Inghilterra e "L'art des armées navales" in Francia che prescrivevano in maniera rigida il comportamento da tenere in battaglia. Gli Inglesi punirono con la corte marziale e in un caso anche con la morte gli ammiragli che non si adeguarono a queste istruzioni.

La cosa giunse al punto che nel 1781 l'ammiraglio inglese Graves, nella battaglia di Chesapeake, pur di rispettare le istruzioni non attacca una flotta francese parzialmente impreparata e gli diete il tempo di prepararsi allo scontro.

La svolta si ebbe con la battaglia delle Saintes nelle quali l'ammiraglio britannico Rodney sconfisse la flotta francese la battaglia che vide le due flotte navigare in linea di fila in direzioni opposte venne decisa a causa di alcuni errori da parte dei francesi che portarono a un eccessivo allargamento degli spazzi tra le navi e permisero ad alcuni vascelli inglesi di infilarsi tra di loro e scompaginare lo schieramento avversario in totale i francesi persero 6 vascelli di cui 5 vennero catturati.

Dopo questa battaglia il teorico navale John Clerk di Eldin suggeri che per tornare ad avere delle vittorie decisive fosse necessario abbandonare lo schieramento di linea ed adottare nuove tattiche l stesso ammiragliato britannico abbandonò ufficialmente le "Fighting Instrution" nel 1790.

Durante la rivoluzione Francese gran parte degli ufficiali di marina francesi restarono fedeli a Luigi XVI e furono per questo o giustiziati o costretti al esilio il risultato fu che la flotta francese venne privata dei suoi comandi migliori e che spesso e volentieri venne comandata male concedendo molte occasioni propizie agli ammiragli britannici che non più vincolati alle rigide istruzioni di prima poterono approfittarne raccogliendo molti successi primi fra tutti quelli raccolti da Nelson ad Abukir e Trafalgar.
 
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