| Tra il 27 e il 28 maggio 1905 venne combattuta la battaglia di Tsushima tra la flotta russa del baltico e la flotta giapponese.
La tensione tra Russia e Giappone era cresciuta molto negli anni precedenti, a causa delle loro contrastanti ambizioni sulla Cina nord orientale e sulla Corea, per conquistare queste regioni il Giappone aveva già combattuto una guerra contro la Cina, negli anni 1894-1895, dopo aver sconfitto i cinesi i giapponesi imposero delle condizioni di pace che prevedevano la cessione della Penisola di Liaodong, la Manciuria, Taiwan e le isole Pescadores più varie concessioni commerciali.
Subito dopo la guerra sino-giapponese ci fu il triplice intervento da parte di Francia, Germania e Russia per impedire l'insediamento giapponese in Manciuria e che assegnò la Penisola di Liaodong alla Russia, tale presa di possesso da parte della Russia era dovuta alla sua necessità di avere un porto utilizzabile tutto l'anno perché il loro porto di Vladivostok era inutilizzabile nei mesi invernali.
I giapponesi ovviamente si indignarono per questo intervento, che li privava di buona parte dei frutti della loro vittoria, e decisero di prendersi la loro vendetta contro la più arretrata delle tre nazioni intervenute la Russia, che era anche quella delle tre che aveva tratto i maggiori vantaggi dal intervento.
Per preparasi alla guerra i Giapponesi avevano stretto nel 1902 un alleanza con il Regno Unito nella quale si stabiliva che il Regno Unito sarebbe rimasto neutrale in una guerra tra Giappone e Russia e nel caso in cui un altra potenza fosse intervenuta in appoggio alla Russia il Regno Unito sarebbe intervenuto in appoggio del Giappone.
Nel frattempo la Russia incrementava la sua presenza in Manciuria attraverso concessioni economiche e lo stanziamento di alcune guarnigioni il che diete l'occasione ai giapponesi di avanzare una protesta ufficiale nel 1903 dopo che le trattative diplomatiche, durate diversi mesi, non produssero un accordo tra le due potenze il Giappone inizio le operazioni militari il 5 febbraio 1904 e comunicò la sua dichiarazioni di guerra il 10 dello stesso mese.
I giapponesi passarono all'attacco con una serie di rapide offensive occuparono la Corea e entrarono in Manciuria mentre i russi cercavano di guadagnare tempo con operazioni di temporeggiamento fino a quando non fossero arrivati rinforzi ma anche allora l'esercito russo fu ripetutamente sconfitto cosi come la flotta del pacifico che venne sconfitta nella battaglia del Mar Giallo, le navi poterono tornare a Port Arthur nella penisola di Liaodong, dove però molte furono affondate dall'artiglieria pesante del esercito giapponese che assediava il porto, in maniera molto aggressiva.
Per cercare di ribaltare la situazione venne inviata la flotta del Baltico, la principale flotta russa a combattere contro i Giapponesi, la flotta dovette circumnavigare l'intero continente Africano, visto che il Regno Unito aveva proibito il passaggio attraverso il canale di Suez, il viaggio della durata di dieci mesi fu a dir poco logorante per la flotta russa che non potendo fare riparazioni sulle navi ne vide ridursi l'efficacia operativa.
La flotta del Baltico cercò di ricongiungersi a ciò restava della flotta del pacifico era quasi riuscita a forzare il blocco dei pattugliatori nipponici, quando al sollevarsi della nebbia verso metà mattina del 27 venne scoperte dalla squadra di incrociatori giapponesi.
Ormai la flotta era stata individuata. Il segnale di scoperta venne trasmesso all'ammiraglio Togo. I russi navigavano da sud-sud-ovest verso nord-nord/est; la flotta da battaglia giapponese da est-nord/est. L'ammiraglio Togo ordinò alla sua squadra di virare in sequenza, permettendo alle navi di prendere la stessa rotta dei russi, rischiando perciò una nave da battaglia alla volta. Questa inversione ad U ebbe successo.
Le due linee di corazzate stabilizzarono la loro distanza a 6.200 metri e cominciarono a scambiarsi cannonate. La flotta giapponese si era esercitata in continuazione dall'inizio delle ostilità, mentre i russi avevano ridotto di molto le esercitazioni per timore di danneggiare i cannoni che non sarebbero stati ne sostituibili ne riparabili durante il viaggio dal Baltico al mar del Giappone. I cannonieri giapponesi erano più abili dei russi e colpirono i loro bersagli più spesso. Inoltre i giapponesi usarono una combinazione diversa per l'esplosivo dei loro proiettili, una miscela detta shimose ("melinite"), progettata per esplodere a contatto e devastare le infrastrutture superiori delle navi. I russi usarono invece proiettili perforanti. Il risultato fu che i colpi giapponesi causarono danni in proporzione maggiori rispetto a quelli russi.
A causa del lungo viaggio della flotta russa attraverso acque tropicali e la mancanza di possibilità di effettuare lavori di manutenzione, le carene delle sue navi erano pesantemente intralciate dalle incrostazioni marine, che riducevano significativamente la loro velocità rispetto a quelle giapponesi. Nelle manovre di una battaglia navale la velocità, combinata con l'artiglieria a lunga gittata, può offrire un vantaggio significativo. La flotta giapponese poteva raggiungere i 16 nodi (30 km/h), ma la flotta russa poteva al massimo raggiungere gli 8 nodi (15 km/h). Togo fu capace di sfruttare questo vantaggio per "tagliare la T" due volte.
L'ammiraglio Rožestvenskij venne messo fuori combattimento da un frammento di proiettile conficcatoglisi nel cranio e, nonostante la sua volontà contraria, trasbordato dall'ammiraglia Knyaz Suvorov- ormai irrimediabilmente danneggiata - ad una torpediniera. La flotta russa perse le sue corazzate più moderne, la Knjaz Surov, la Oslyabya, la Imperator Aleksandr III e la Borodino il 27 maggio. Le navi giapponesi soffrirono soli danni lievi, principalmente all'ammiraglia Mikasa. Nella sera l'ammiraglio di divisione Nebogatov assunse il comando della flotta russa.
Nella notte seguente le torpediniere ed i cacciatorpediniere giapponesi attaccarono la flotta russa, che si era dispersa in piccoli gruppi tentando di fuggire verso nord. La vecchia corazzata russa Navarin venne affondata, mentre la corazzata Sisoy Veliki e due vecchi incrociatori corazzati Admiral Nachimov e Vladimir Monomach vennero danneggiati e dovettero essere autoaffondati al mattino.
Quattro altre corazzate sotto il comando dell'ammiraglio di divisione Nebagatov vennero costrette ad arrendersi il giorno successivo. Il suo gruppo consisteva di una sola corazzata moderna, la Orël. Fino alla sera del 28 maggio singole navi russe vennero inseguite dai giapponesi.
La piccola corazzata costiera Admiral Ushakov rifiutò di arrendersi e venne affondata dagli incrociatori corazzati giapponesi. Il vecchio incrociatore Dimitri Donskoy combatté contro 6 incrociatori e sopravvisse fino al giorno successivo quando venne autoaffondato a causa dei danni. Tre incrociatori, inclusi l'Aurora, fuggirono fino alla base navale statunitense di Manila dove vennero internati. Lo yacht rapido armato Almaz (classificato come incrociatore di 2° rango) e due cacciatorpediniere furono le uniche navi che riuscirono a raggiungere Vladivostok. Praticamente l'intera Flotta Russa del Baltico venne persa nella battaglia, mentre i giapponesi persero solo tre torpediniere.
L'esercito di terra russo che si era mobilitato molto lentamente contava ormai su una superiorità netta contro i giapponesi ma dopo la sconfitta di Tsushima non si poteva pensare di invadere il Giappone e il morale dei russi era completamente distrutto. Inoltre agli inizi del 1905 si erano manifestati i primi episodi della rivoluzione russa nella quale le masse di contadini e operai avanzavano tra le loro richieste la fine della guerra e profonde riforme sociali. Si arrivò, con la mediazione del Presidente USA Theodore Roosevelt, alla pace di Portsmouth, in conseguenza della quale la Russia abbandonò la Corea alla sfera d'influenza giapponese.
Edited by Rex Romanorum 2 - 28/5/2015, 01:56
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