La Magna Charta, Quest'anno cade l'ottocentesimo anniversario della Magna Charta

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Rex Romanorum 2
view post Posted on 29/8/2015, 11:35     +1   -1




LA NASCITA DEL COSTITUZIONALISMO
E DEL PARLAMENTARISMO
LA MAGNA CHARTA

L'IMPORTANZA DELLA CHARTA E DEL PARLAMENTO

Oggi un gran parte del genere umano vive in paesi con governi democratici e liberali dove non si corrono rischi di essere uccisi, imprigionati o eliminati in nessun modo da parte del governo senza un pubblico processo, paesi in cui chi governa non può imporre dal alto con la forza la sua volontà senza dover rendere conto a nessuno ma viene sempre controllato da qualche parlamento liberamente eletto, ma non è stato sempre cosi la verità e che per gran parte della sua storia quasi tutta l'umanità ha accettato, più o meno passivamente, di subire ogni genere di angheria e di sopruso da chi deteneva un potere superiore al proprio senza nutrire alcuna speranza fondata di poter cambiare lo stato delle cose e di costituire qualcosa che potesse mettere qualche limite agli abusi e potesse difendere i propri diritti qualcosa che potesse garantire l'esistenza e la permanenza di un governo più giusto ed imparziale e ciò era vero anche in paesi che oggi consideriamo di antica e stabile democrazia e di forte rispetto della legge. Ma in un paese d'Europa avvenne un lungo e sanguinoso processo storico che cambio le cose questo paese, che prima di questi avvenimenti non si distingueva particolarmente per moralità dei governi e per il rispetto della legge da parte di chi aveva i mezzi per poter trasgredire impunemente, era l'Inghilterra.

LA CONQUISTA NORMANNA

L'inizio di questi cambiamenti avvenne, nel 1066, nel peggiore dei modi, con una brutale conquista da parte di una banda di ricchi e spregiudicati avventurieri, degli aristocratici, guidati da Guglielmo il bastardo duca di Normandia, che riunì la sua masnada di cavalieri, provenienti oltre che dalla Normandia anche dalle Fiandre, dal Ile de France e dalla Bretagna, oltre che con una campagna propagandistica raffigurante Aroldo come un usurpatore anche e soprattutto con la promessa di una ricca spartizione del bottino consistente nelle proprietà terriere Inglesi, dopo aver vinto la difficile battaglia di Hastings contro le leve del sud-est e contro la guardia del corpo del Re d'Inghilterra Aroldo del Wessex con la quale conquisto quella parte d'Inghilterra compresa Londra dove si fece incoronare Re e mentre faceva ciò saccheggiava le terre di questa regione per spargere il terrore e costringere alla resa la popolazione, per arricchirsi per compensare i suoi uomini e per motivarli a continuare a combattere con lui cosa questa quanto mai necessaria visto che i cavalieri erano abituate a prestare servizio per il loro signore per soli quaranta giorni al anno.

Nell'anno successivo Guglielmo, che non aveva mezzi sufficienti per invadere tutte le varie parti del regno contemporaneamente, l'esercito che vinse ad Hasting pare ammontasse in totale a non più di cinquemila uomini, conquisto la regione di provenienza di Aroldo il Wessex applicando rigidamente il principio che chiunque fosse stato in rapporti con lui dovesse perdere ogni diritto e ogni proprietà il che considerando che la famiglia di Aroldo era da generazioni la più importante del Inghilterra sud occidentale volle dire un passaggio di proprietà terriere violento che raggiunse per entità dei passaggi di proprietà e per la violenza applicata i livelli di una riforma agraria comunista con la differenza che in questo caso le proprietà erano di molti e andavano ora in mano di pochi signori, ma mentre faceva ciò Guglielmo tenne per se terre d'estensione e valore di gran lunga superiori a quelle di ogni altro nobile garantendosi la possibilità di mantenere al suo servizio in zona molti più servitori e combattenti di ogni barone.

Guglielmo passo poi alla conquista del nord, la cosiddetta Northumbria, una terre poco fertile che quindi non sollecitava molto l'avidità dei cavalieri e perciò fu poco toccata dai Normanni, poi gli abitanti di queste lande fredde e inospitali fecero il madornale errore di ribellarsi in concomitanza con un'invasione di Vichinghi Danesi la risposta del conquistatore fu spaventosa ordino ai suoi cavalieri di percorrere l'intera regione da sud a nord e di devastarla sistematicamente e questi distrussero ogni casa e sterminarono ogni forma di vita umana che incontrarono sul loro sentiero, l'intera Northumbria rimase spopolata per diverse generazioni, anche qui le proprietà vennero confiscate e distribuite tra Guglielmo ed i suoi cavalieri.

La conquista Normanna può considerarsi finita qui ma è necessario ricordarsi, oltre che degli enormi massacri compiuti, anche di diversi aspetti che la caratterizzavano innanzitutto il più importante fu che Guglielmo riservo per se e per il suo casato enormi estensioni di terre il che in un epoca in cui i sovrani regnavano effettivamente solo sulle loro proprietà voleva dire per il monarca un enorme potere effettivo che non aveva uguali nel Europa feudale del tempo, tale potere era in ogni parte del regno superiore a quello dei Baroni tanto più che questi anche se possedevano molte terre e molto potere quasi sempre avevano i loro possedimenti sparsi in diverse parti del regno queste due circostanze costrinsero già a quel tempo i Baroni a rispettare l'autorità del Re molto di più di quanto non si usasse fare sul continente, perché una loro rivolta individuale si sarebbe scontrata con le soverchianti forze regie e contro quelle dei nobili fedeli alla corona e anche in caso di vittoria temporanea nulla avrebbe garantito la difesa dei feudi in altre parti del regno, oltre a ciò il Re dal alto della sua posizione di forza poté creare un apparato burocratico e poliziesco di controllo del territorio gestito dagli sceriffi di contea che garantiva un effettiva applicazione delle volontà del sovrano, tra queste volontà c'era quella che nessuno potesse costruire castelli senza un'autorizzazione reggia, queste importanti caratteristiche permisero al Re di abolire le guerre private tra i nobili e all'Inghilterra di godere di periodi di pace interna per quei tempi molto lunghi e difficilmente riscontrabili altrove, ma bisogna anche ricordarsi che tutti i Baroni sommati insieme avevano una ricchezza e un potere superiore a quello del Re, e che di conseguenza se questi si fossero sollevati in massa essi sarebbero stati più forti del re ma per il verificarsi di questa sollevazione in massa ci sarebbe voluta un forte motivazione che li compattasse.

IL REGNO DI RE STEFANO

Estintasi la discendenza diretta di Guglielmo si creo un vuoto di potere e scoppio un conflitto tra i pretendenti alla corona Stefano di Blois e la Contessa Matilda moglie del conte d'Agio questa guerra su cui si intrecciarono molte faide nobiliari molte ambizioni di Baroni doppiogiochisti fu un vero disastro per il Regno che venne sconvolto oltre che da Assedi e Battaglie, che al dire il vero furono piuttosto piccole, da un infinita serie di saccheggi messi in atto da mercenari, sbandati e sopratutto da nobili cavalieri in cerca di denaro per finanziare le loro imprese, una pratica comune a quei tempi tra quei nobili signori era quella di sequestrare delle persone benestanti torturarle e chiedere un riscatto alle famiglie, un altra era di costringere i contadini al lavoro forzato per la costruzione di castelli, anche se la legge non permetteva a persone diverse dal Re di costruirne senza un esplicita autorizzazione Reggia.

I due contendenti dopo molti anni alla fine si stancarono di giocare alla guerra e trovarono un compromesso in base al quale avrebbe regnato Stefano ma alla sua morte sarebbe salito al potere il figlio di Matilda Enrico il Plantageneto, il caso volle che Stefano morisse un anno dopo e che subito venisse sostituito da Enrico poco dopo che questi si era sposato con Eleonora d'Aquitania, nel mani di questo giovane signore risiedeva ora un potere immenso egli era Re d'Inghilterra, Duca di Normandia, Conte d'Angiò, Conte del Maine e Duca d'Aquitania, egli era in poche parole l'uomo più potente d'Europa, i Baroni, questo gruppo di eroici cavalieri senza macchia e senza paura che per quasi vent'anni si erano brutalmente scannati, avevano razziato e saccheggiato e che avevano cambiato alleato ogni volta che era parso loro conveniente, furono improvvisamente colti da un fortissimo lealismo dinastico e da rispetto per l'autorità del sovrano tanto che lo riconobbero tutti come legittimo Re e lo accolsero senza fare alcuna resistenza.

IL REGNO DI ENRICO II

Salito al trono Enrico come prima cosa emano due importanti editti con uno si imponeva a tutti di restituire le proprietà terriere di ci si era appropriati illegalmente durante la guerra con l'altro si ordinava la distruzione dei castelli costruiti senza autorizzazione il che unito alla difficoltà con cui Enrico diede autorizzazione alla costruzione di nuovi diede un duro colpo al potere dei Baroni, ma il giovane sovrano non si fermo qui volle continuare la sua opera di rafforzamento del potere monarchico a scapito dei baroni istituendo dei tribunali reggi di contea a cui chiunque poteva far ricorso evitando la giurisdizione dei Baroni e venendo giudicato da dei giudici reggi itineranti, che facevano questo lavoro di professione ed erano indipendenti dal potere dei nobili della contea, ad ulteriore garanzia di imparzialità nei processi in particolare per quelli riguardanti le dispute sulla proprietà terriera vennero create delle giurie di dodici pari, tali giurie non dovevano giudicare come oggi chi avesse ragione ma dovevano testimoniare, sotto giuramento, ciò che ritenevano vero, tali tribunali, che misero un freno alle prepotenze dei Baroni, erano nel intenzioni del sovrano competenti per tutti i sudditi del regno, ciò provoco dei gravi conflitti di competenza non tanto con i nobili quanto con la chiesa che non voleva rinunciare alla sua autonomia giuridica, da qui nacque lo scontro tra Enrico e il suo ex amico Thomas Beket arcivescovo di Canterbury, questi anche se era stato nominato a quella carica per volontà di Enrico non intendeva rinunciare a difendere i privilegi del clero, dopo che Enrico disse, “chi mi libererà da quest'uomo”, la disputa fu risolta con un omicidio commesso da un gruppo di nobili cavalieri che uccisero l'arcivescovo in chiesa, scoppio uno scandalo Enrico finse che i cavalieri avessero agito di loro iniziativa e li fece giustiziare ma non basto quindi chiese scusa si fece pubblicamente fustigare simbolicamente da dei religiosi e promise di partire per una crociata per espiare i suoi peccati, comunque aveva vinto i religiosi sarebbero stati processati come tutti gli altri.

Altri provvedimenti presi dal questo grande monarca furono quelli di obbligare i suoi sudditi anche non nobili a detenere delle armi in casa ad addestrarsi ad utilizzarle e a essere disponibili a prestare servizio militare secondo i sistemi d'organizzazione anglosassoni precedenti la conquista, a tali obblighi si aggiunse quello in caso di necessita di prestare servizio in una specie di polizia di contea che aveva lo scopo di arrestare i criminali e trascinarli davanti ad un tribunale ed in caso di loro fuga inseguirli fino ai confini della loro giurisdizione, tutti questi provvedimenti, che aldilà delle apparenze si fondava principalmente sulla collaborazione della piccola nobiltà, erano mirati a costituire un potere statale capace di frenare e disciplinare l'alta nobiltà.

I REGNI DI RICCARDO E DI GIOVANNI

Enrico venne detronizzato da una rivolta di suo figlio Riccardo che salito al potere, fece rinchiudere il padre in un castello dove il grande monarca mori solo come un cane, inizio prima a fare la guerra al suo complice nella rivolta il Re di Francia Filippo Augusto e poi penso di onorare la promessa che il padre si era sempre ricordato di non mantenere, quella di partire per la crociata, lasciata la reggenza al vescovo di Londra parti per la nobile impresa di sbudellare mussulmani, (la cosa è successa realmente Riccardo fare squartare tremila prigionieri mussulmani presi a San Giovanni d'Acri), nonostante le molte imprese militari il regno di Riccardo fu di scarsa importanza per la storia inglese, invece di fondamentale importanza fu il regno di suo fratello minore, Giovanni, salito al trono dopo la morte del fratello egli governò macchiandosi di moltissimi abusi contro la nobiltà di cui cercava di impadronirsi di parte dei loro patrimoni con confische arbitrarie e instaurò una politica di pesante fiscalismo che colpì tutti i suoi sudditi queste scelte furono in parte dovute alla necessità di sostenere gli alti costi dovuti alle guerre che dovette condurre per difendere i suoi feudi Francesi dai suoi stessi parenti e dal re di Francia Filippo Augusto egli entrò in conflitto pure il papa Innocenzo III cosa che gli costò alcuni anni di scomunica e molta impopolarità tra il popolo.

Il conflitto con il re di Francia ebbe il suo culmine nel 1214 in quell'anno si svolsero due conflitti uniti tra loro dal gioco delle alleanze il primo era quello tra i monarchi di Francia e d'Inghilterra e il secondo tra il duca di Sassonia Ottone e Federico II di Svevia per la corona imperiale lo scontro decisivo avvenne a Bouvines domenica 27 Luglio e in quell'occasione si ebbe una netta vittoria da parte dei franco svevi. Dopo la sconfitta i baroni poterono legalmente proclamarsi sciolti dal giuramento di lealtà alla corona e fatto ciò presero le armi in una sollevazione e Re Giovanni vistosi impossibilitato a sconfiggere un cosi grande numero di Baroni decise di trattare con loro ed essi per accettarlo nuovamente come loro re chiesero e ottennero che egli firmasse la Magna Charta Libertatum.

LA PRIMA COSTITUZIONE

In cosa consisteva questa carta e perché era cosi importante per i Baroni? Essa consisteva in una serie di norme che garantivano i Baroni e in parte gli altri sudditi del regno dai possibili abusi ad opera del re e dei suoi magistrati ad esempio in un famoso articolo sta scritto “Nessun uomo libero sarà arrestato, imprigionato, multato, messo fuori legge, esiliato o molestato in alcun modo, né noi useremo la forza nei suoi confronti o demanderemo di farlo ad altre persone, se non per giudizio legale dei suoi pari e per la legge del regno.” oltre a ciò venivano stabilite delle norme a tutela del diritto alla proprietà nobiliare “Se l'erede di costoro è un minorenne sotto tutela, quando raggiungerà la maggior età, abbia l'eredità senza pagare riscatto.” ciò per evitare abusi simili a quelli di cui si era macchiato re Giovanni nel suo regno altre norme stabilivano delle tutele a protezione della chiesa e degli altri sudditi del regno “A nessuno venderemo, negheremo, differiremo o rifiuteremo il diritto o la giustizia.” “Nessun balivo d'ora in poi potrà portare in giudizio un uomo sulla base della propria affermazione, senza produrre dei testimoni attendibili che ne provino la veridicità.” inoltre vennero prese delle decisioni per tutelare il commercio “ Che vi sia una sola misura di vino, birra e frumento in tutto il regno; e cioè il quarterio londinese, e un'unica altezza, per panni di diversa (bianca e rossa) tintura, cioè di un braccio da un bordo all'altro; lo stesso sia per i pesi e altre misure.” e “Tutti i mercanti siano salvi e sicuri di uscire dall'Inghilterra e di entrare in Inghilterra, soggiornare e viaggiare in Inghilterra sia per terra che per acqua per comprare o vendere, liberi da ingiusta tassa secondo le antiche e buone consuetudini; eccetto in tempo di guerra e se appartengano ad un paese nostro nemico; e se tali mercanti si trovassero nel nostro territorio al principio della guerra, saranno trattenuti, senza alcun danno alle loro persone ed alle loro cose, fino a quando noi o il nostro primo giudice non saremo informati in quale modo vengano trattati i nostri mercanti che si trovino nel paese in guerra con noi; e se i nostri lì sono salvi, altrettanto siano salvi gli altri nelle nostre terre.”
Cosa ancora più importante venne istituito un consiglio di nobili per controllare l'operato del re e garantire che esso non violasse le regole scritte nella Magna Charta “I baroni eleggano venticinque baroni del regno che desiderano, allo scopo di osservare mantenere e far osservare con tutte le loro forze, la pace e le libertà che ad essi abbaiamo concesso e che confermiamo con questa nostra carta.” e che oltre a sorvegliare le azioni del re disponeva di un diritto di veto sui provvedimenti fiscali del sovrano “Nessuno "scutagium" od "auxilium" sarà imposto nel nostro regno se non per comune consenso” questo provvedimento fu introdotto perché i sudditi inglesi non volevano sottostare a una pesante imposizione fiscale e fu di fondamentale importanza nella futura storia inglese perché impedii al sovrano di introdurre nuove tasse, o aumentare le tasse già esistenti, senza il consenso dell'assemblea dei nobili ciò limitò di fatto il potere della corona costringendola a disporre solo di mezzi limitati e impedendo il nascere di uno stato assolutistico dotato di un esercito professionistico e di una burocrazia professionale a suo servizio.

LE CONSEGUENZE DI LUNGO PERIODO

La Magna Charta segno un punto di svolta nella storia inglese infatti il potere del governo smise di essere assoluto e divenne limitato dalla legge e si stabili che il governo dovesse governare attraverso alla legge a cui esso stesso era assoggettato. Questa situazione a prima vista avrebbe dovuto rendere l'Inghilterra un paese debole e alla mercé dei propri nemici in realtà accadde il contrario l'Inghilterra pur avendo risorse demografiche e economiche inferiori ai suoi nemici riuscì molto spesso a sconfiggerli e riusci a creare il più vasto impero della storia ma come e perché avvenne ciò? Il motivo è che la pressione fiscale più bassa e più prevedibile in Inghilterra permise l'aumento della ricchezza nazionale in misura maggiore di quanto non lo permisero le politiche dei governi assolutistici del continente e il controllo del parlamento sulle finanze regie ridusse di molto gli sprechi di denaro pubblico ad opera della corte, inoltre la consapevolezza che il denaro pubblico fosse speso sotto il controllo del parlamento e non venisse sprecato spinse gli inglesi ad aver più fiducia nello stato e a pagare più tasse quando fosse realmente necessario. Inoltre il atto che in seguito la politica estera inglese fosse sottoposta al controllo del parlamento portò gli inglesi a condurre una politica estera più prudente e più studiata rispetto ai governi monarchico assolutistici del continente facendo si che la nazione di non si autodistruggesse come avvenne ad altre nazioni. In poche parole il sistema di governo costituzionale e parlamentare si dimostrò, alla prova dei fatti più giusto e più efficiente dei sistemi assolutistici.
 
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